Lettere dalla casetta – Settimana 2

Aggiornamenti,Amici,Incontro,Notizie da Lima,Viaggi | domenica 2 Novembre 2025 21:48

𝑨 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝑹𝒆𝒃𝒆𝒄𝒄𝒂, 𝒗𝒐𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒓𝒊𝒂 𝑺𝒊𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂

Questa settimana nella casetta è arrivata una nuova energia: sono entrati due ragazzi di 17 anni, che avevano bisogno di un appoggio, soprattutto dal punto di vista medico.

Il loro arrivo ha un po’ scombussolato la routine a cui mi ero ormai abituata, ma è stato bello assistere al processo di inserimento, che non è mai semplice e richiede tempo, fiducia e tanta sensibilità.

Verso la fine della settimana, uno dei due ha deciso di lasciare la casa per andare a cercare suo figlio.

Qui la permanenza è totalmente libera e volontaria: restare significa scegliere di collaborare, di impegnarsi e di voler migliorare.

Venerdì abbiamo festeggiato Halloween 🎃.
Anche se non tutti condividiamo il significato di questa festa, abbiamo deciso di viverla come un momento di leggerezza e di gioco.
Abbiamo realizzato maschere di carta, ognuno con la propria fantasia e dedizione, e poi siamo usciti in piazza a chiedere “dolcetto o scherzetto”.
I ragazzi erano felici, perché per una volta non si sentivano diversi dai loro coetanei.
Mi ha colpito la loro disinvoltura, la conoscenza della strada, ma soprattutto la loro attenzione verso di me: mi ricordavano costantemente i pericoli per assicurarsi che fossi al sicuro.
Così ho capito che, quella sera, il mio compito non era proteggerli, ma ricordare loro di essere bambini, di potersi divertire senza paura.

Sabato ho accompagnato la responsabile di Fundaciones per promuovere la campagna dei “turrones”, dolci tipici venduti per sostenere le attività della casa.

E oggi, domenica, siamo scesi in campo per un torneo di calcio con altre case di accoglienza ⚽️.

Vederli giocare, partecipi e pieni di entusiasmo, è stato bellissimo.

Come in ogni parte del mondo, anche qui lo sport è divertimento, sfogo, unione e amicizia.

Ogni settimana che passa sento crescere il legame con questo luogo e con le persone che lo abitano.

La Casetta è davvero una piccola scuola di vita, dove ogni giorno si impara qualcosa di nuovo — sugli altri e su se stessi. 💛

Lettere dalla casetta – Settimana 1

Aggiornamenti,Incontro,Notizie da Lima | domenica 26 Ottobre 2025 21:51

A cura di Rebecca, Volontaria di Sinergia

Giovedì scorso sono entrata per la prima volta nella nostra casetta in Perù.

Appena aperta la porta, un sorriso dietro l’altro. Abbracci sinceri.

I ragazzi e gli operatori ci hanno accolti come si accoglie qualcuno che si aspettava da tempo.

E già lì ho sentito che questo posto avrebbe iniziato a cambiarmi.

Nei primi giorni abbiamo condiviso momenti semplici e pieni di vita: la preparazione della causa, il piatto tipico peruviano fatto tutti insieme, il gioco, le risate, le passeggiate per strada.

Abbiamo visitato una delle famiglie che sosteniamo e l’amore che li univa, nonostante la precarietà e le difficoltà, ci ha toccati profondamente. La bambina più piccola si è addormentata tra le mie braccia. In quel gesto ho sentito la ricerca di sicurezza, non la mancanza di affetto… e mi è rimasta dentro.

Dopo la gita a Paracas con il gruppo, è iniziata la mia vera avventura: io sono rimasta qui. Giorno dopo giorno sto imparando la vita della casa: si gioca, si studia, si apparecchia, si ride, ci si mette in cerchio e si cresce insieme.

I ragazzi mi accompagnano quando devo fare commissioni perché conoscono la zona meglio di me — e così, passo dopo passo, conosco le loro storie.
Sono emozionata per le settimane che verranno. C’è voglia di imparare, di crescere, di prepararsi per la scuola.
Con alcuni inizieremo lezioni settimanali di inglese o italiano, con altri dedicheremo un’ora al giorno a leggere e scrivere.
Mi sento grata, grata per il modo in cui mi hanno accolta.
Grata a Marta (mia zia), a mia sorella e al gruppo di amici italiani che hanno condiviso questo inizio insieme a me.
Questo è solo il primo capitolo.
Il viaggio è appena cominciato. 🌿💛
A presto con il racconto della prossima settimana.

Gocce nell’oceano

Notizie da Lima,Viaggi | sabato 25 Ottobre 2025 11:41

Carissimi amici di Sinergia,

a metà ottobre sono tornata in Perù dopo 10 anni di assenza.

Ero partita per questo viaggio con l’obiettivo, tra gli altri, di scrivere qualcosa quotidianamente, ma le giornate sono state così intense e ricche di mille momenti speciali e le emozioni sono state così forti, travolgenti e sconvolgenti, che arrivavo a notte fonda priva della capacità di mettere in ordine i pensieri e di descrivere quanto vissuto.
Ritornare alla nostra casetta in Perù è sempre come tornare a casa. È incredibile come la distanza e gli anni passati non attenuino il legame creato. Da subito io e i viaggiatori ci siamo sentiti accolti dagli operatori e dai ragazzi. Abbiamo incontrato un gruppo di ragazzi di varie esperienze di vita ed età, molto posati, con grande fame d’affetto e con enormi potenzialità per il futuro.

Abbiamo condiviso con loro ore meravigliose di gioco, sport e canzoni. Anche con i loro occhi abbiamo visto il grigio di Lima sparire e trasformarsi nell’azzurro del mare e del cielo alla riserva di Paracas. Li abbiamo visti osservare la prorompente natura della riserva di Paracas, tuffarsi felici nel mare, giocare sulla spiaggia. Li abbiamo osservati mentre ascoltavano le guide e mentre facevano domande appropriate affamati di conoscenza. Il distacco l’ultimo giorno è stato brusco e veloce perché la nostra folta comitiva era un po’ lenta a muoversi ed eravamo in ritardo per il bus, però è stato meglio così per tutti, non avremmo retto un lungo addio.

Personalmente ho salutato ciascuno di loro con un grande abbraccio e un bacio e con la promessa di tornare per vederli realizzati nello studio e nel lavoro.

Ho ritrovato il progetto con lo spirito iniziale con cui era stato creato: accogliente, attento ai bisogni di ciascuno, accurato nella preparazione del percorso di recupero di ciascun ragazzo e di supporto delle famiglie del nostro progetto di prevenzione.

Sono orgogliosissima del lavoro di ciascun operatore, ma soprattutto di Martin artefice e regista di questo armonioso insieme, presente e attento a ciascun ragazzo, capace di buttarsi con loro nel mare e nei giochi dei ragazzi e nello stesso tempo di fare riflessioni profonde e grandi risate con noi adulti. Martin è una presenza speciale e abbiamo una fortuna immensa di poter supportare la sua opera meravigliosa.

I viaggiatori sono stati tutti splendidi, si sono da subito integrati con i ragazzi. Chi parlava lo spagnolo ha cercato di parlare con loro e di ascoltarli, chi non riusciva a conversare con loro a parole l’ha fatto nel gioco, negli abbracci e nei sorrisi scambiati. Ho avuto poi la gioia grande di vedere le nostre due più giovani viaggiatrici interagire con i ragazzi con dolcezza e spontaneità, è stato bello vedere questi boccioli fiorire davanti ai miei occhi e ringrazio i loro genitori per averle cresciute così e per aver da sempre creduto in Sinergia.

E come un breve ma intenso film che poi viene riavvolto al contrario, alla fine di tutto l’ultimo giorno tre di noi hanno trascorso alcune ore in strada con Martin. Come di consueto la vita di strada sconvolge. Fisicamente i tuoi sensi vengono travolti dagli odori, dai rumori e dalla vista di tanta sporcizia e decadenza. La mente non può fare a meno di chiedersi come sia possibile che uomini, donne, ragazzi, famiglie intere e soprattutto bambini possano vivere in condizioni così precarie, come sia possibile che basti attraversare un ponte o una strada per ritrovarsi nella “civiltà”.

Sono grata alla vita per avermi dato l’opportunità ancora una volta di tornare qui dove ho di nuovo toccato con mano la potenza del nostro progetto. È davvero incredibile vedere come tante piccole azioni siano solo delle gocce nell’oceano, ma possano una alla volta trasformarlo in un mare blu.

Marta


Lima, 22 ottobre 2025

Diario dal Perù

Aggiornamenti,Amici,Incontro,Notizie da Lima,Viaggi | domenica 19 Ottobre 2025 20:59

Finalmente siamo tornati nella nostra casa famiglia in Perù.

Dopo tanta attesa, giovedì siamo atterrati con un gruppo di amici e da subito abbiamo sentito quell’energia familiare che solo questo posto sa regalare.

Questi primi giorni sono stati pieni di momenti semplici e preziosi: il gioco con i bambini, i pasti condivisi, la visita alle antiche rovine di Pachacamac, la risata di gruppo mentre preparavamo la causa, il piatto tipico peruviano che ci ha fatto sentire ancora più vicini.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante spiaggia e oceano

Ci siamo divisi in due gruppi per incontrare alcune famiglie che sosteniamo: ascoltare le loro storie, entrare nelle loro case, guardare negli occhi i ragazzi… ci ha fatto capire ancora una volta quanto ogni gesto di solidarietà costruisca legami reali e profondi.

E oggi… una giornata di pura meraviglia: la Riserva Naturale di Paracas ci ha accolti con il suo mare limpido, il vento salato e il sole che finalmente ha fatto capolino dopo il grigio di Lima. 🌊☀️

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Ragazzi e adulti insieme, felici, grati, pieni di quella gioia semplice che nasce quando ci si sente parte di qualcosa di vero.

È bello essere tornati.

È bello riscoprire, passo dopo passo, il valore del nostro progetto e della famiglia che siamo diventati.

Con affetto,

💛 Il gruppo Sinergia dal Perù

Rifugio

Aggiornamenti,Notizie da Lima | martedì 19 Agosto 2025 21:04


Lima, 18 agosto 2025


Carissimi amici,

la casa-famiglia è un rifugio in momenti di crisi per ragazzi che in passato hanno vissuto con noi.
Così è stato per Frank (25 anni).


Si è presentato qualche giorno fa in condizioni terribili: magro, sporco, incapace di guardarci negli occhi e facendo discorsi sconnessi. Cercava aiuto. Erano molti anni che non sapevamo nulla di lui. Nel 2014-2015 ha vissuto nella casa per un anno e ha partecipato al viaggio a Cuzco con il gruppo di Italiani del primo viaggio solidale organizzato da Sinergia. Ha molti ricordi di allora. È stato difficile per Martin capire cosa voglia davvero. Frank alterna momenti di lucidità ad altri di assenza. L’uso di più droghe (colla da scarpe, marijuana, pasta di cocaina) deve aver aggravato il ritardo cognitivo già in lui presente. Ho sentito tanta pena e compassione: tutti lo abbiamo abbracciato nonostante lo sporco e la puzza. Non si poteva restare indifferenti. Vista l’età e le condizioni critiche, Martin ha preferito contattare il fratello minore e riportarlo momentaneamente a “casa”. Un’odissea nel traffico. Ore e ore intrappolati sulla tangenziale per incidenti. Martin è riuscito nel giro di poche ore a trovare per Frank un posto nella struttura di una nostra cara amica. Avrebbe dovuto tornare a prenderlo il giorno dopo per accompagnarvelo. Le cose però sono andate diversamente. Per tre giorni siamo andati a “casa” sua senza trovarlo: era già uscito in strada a lavorare per mangiare e comprarsi la droga. Finalmente giovedì scorso lo abbiamo trovato ancora addormentato. È iniziata un’attesa lunghissima, di varie ore, per riuscire a svegliarlo. Il fratello, al lavoro, ci ha dato il permesso di entrare dalla finestra. Lo abbiamo trovato come vedete nella foto. Avvolto in coperte sudicie, fra immondizia e resti delle droghe consumate. Una pena infinita. È difficile chiamare “casa” lo scheletro di cemento costruito dal padre muratore che, dopo la morte della madre, ha abbandonato i figli a sé stessi. Ognuno si è arrangiato e ora sono estranei. All’interno c’è solo immondizia e sporcizia. Niente pavimenti né tetto. Cemento grezzo, lamiere e cartoni. Il fratello però lavora. Ha una vita normale. La solitudine lo rende forse incapace di desiderare una vita migliore. Dopo ore di attesa seduti sul marciapiede, coi vicini preoccupati che avessimo cattive intenzioni, siamo riusciti a svegliarlo, imboccarlo (da solo non riesce a mangiare coi pugni sempre contratti) e a fargli capire che lo portavamo in una struttura. Di nuovo l’incubo del traffico. Quattro ore e mezzo di code per incidenti. Lui ha dormito e parlato pochissimo, ancora sotto l’effetto delle droghe con cui si era fatto tutta la notte. Che gioia quando siamo arrivati a destinazione! Non ci ha nemmeno salutati al momento in cui lo hanno accompagnato nella stanza pronta per lui. Non importa. Conta che in un momento di lucidità sia riuscito a venire a chiederci aiuto. Incredibile si sia ricordato la strada dopo tanti anni e in queste condizioni. La nostra casa-famiglia costruisce legami di affetto vero coi ragazzi, che vedono in noi un RIFUGIO anche da grandi, quando sono disperati. E noi li accogliamo come figli prodighi che tornano a casa. Questo è quello che vogliamo essere per loro, una FAMIGLIA, un RIFUGIO, sempre e comunque, perché l’amore non ha fine, se è sincero e disinteressato.

Alessandra

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La famiglia e la casa

Aggiornamenti,Notizie da Lima | lunedì 11 Agosto 2025 23:35

Lima, 10 agosto 2025

Carissimi amici,

con Martin abbiamo visitato la casa di Alejandro, uno dei ragazzi che vivono in casa-famiglia. Era da tempo che non entravo in una casa dei nostri beneficiari. Mi ha colpito tanto. Mi ha ricordato che è essenziale conoscere da dove arrivano i ragazzi che aiutiamo per comprenderne carattere, comportamento e difficoltà di adattamento.

La madre di Alejandro ha vissuto per strada (lui lo ricorda). Vive con tre dei sei figli in una stanza in affitto di pochi metri quadrati: un unico ambiente fa da cucina, sala, camera e bagno (separato da una coperta). Quattro gatti scorrazzano sui materassi e riempiono di odori lo spazio angusto. Proprio l’odore penetrante mi ha assalito per primo. Non sono più abituata a frequentare luoghi così umili, dove è impossibile mantenere la pulizia perché ogni centimetro serve per vestiti, scarpe, utensili da cucina, documenti, giochi. La vita però vince sempre. La vita che, in questa casa, si manifesta con l’allegria della sorellina. Stella. Un nome bellissimo per una creatura di soli cinque anni, nata con una malformazione al cuore (ha già un bypass) e altri handicap. Stella però è piena di forza, di voglia di giocare e di parlare. Mi mostra i suoi giochi preferiti mentre Martin conversa con la madre e con il fratello di Alejandro. I brillantini per le palpebre, le formine per inventare dolci con la plastilina. Nella sua innocenza mi racconta in poche battute la situazione del fratello: “Si comporta male. Non vuole mangiare. Esce solo per andare all’internet”. Le sue parole sono confermate dai racconti della madre. I problemi sono davvero tanti: il lavoro precario e informale (la madre ha lasciato la cooperativa di pulizie per prendersi cura della bimba), i costi elevati delle medicine e della futura operazione per il cambio di bypass, il figlio che esce in continuazione e spesso non rientra a dormire a casa, i padri dei suoi figli che non danno nessun aiuto economico, con l’eccezione dell’attuale compagno. Passano davanti ai miei occhi, come frammenti di un film drammatico, le scene della loro vita. Alcune sarebbero simili alle nostre, se il contesto non fosse molto più povero e precario. Il ragazzo parla poco (ha un leggero ritardo cognitivo) e non manifesta la volontà di rientrare nella nostra casa-famiglia come la madre aveva detto a Martin. Noi non forziamo mai l’ingresso di un minore nella casa: è fondamentale che venga a viverci solo se vuole davvero, senza pressioni dei familiari. Al momento di salutarci lasciamo aperta la possibilità che torni con noi, se vorrà. Portiamo via la confezione del costoso farmaco antiepilettico che Stella prende regolarmente. Martin proverà a procurarselo scontato da un’amica impiegata in un’azienda farmaceutica. Ora capisco molto di più i silenzi di Alejandro, la sua ritrosia agli abbracci, la foga nel mangiare. 17 anni di povertà estrema lasciano il segno. Alejandro però è sempre più sicuro dei suoi obiettivi: finire la secondaria e formarsi come pasticcere. Forse lo spinge la voglia di riscatto sociale e di aiutare la propria famiglia di origine. Grazie Alejandro e Stella, per avermi ricordato la dignità di ogni vita e l’importanza di avere la possibilità di un futuro migliore. Forse Alejandro riuscirà a costruirlo insieme a noi. Lo spero tanto.

Alessandra

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I nostri ragazzi

Aggiornamenti,Notizie da Lima | lunedì 4 Agosto 2025 17:33

Lima, 03 agosto 2025

Carissimi amici,

questa settimana ho conosciuto meglio i ragazzi della nostra casa-famiglia. I momenti quotidiani offrono occasioni per nuovi legami d’amicizia. I pasti sono momenti privilegiati in cui scambiarsi vissuti e abitudini diverse, alternandoli agli indovinelli degli educatori. Oggi vivono con noi 7 ragazzi. Nella foto Mateo (15 anni) e Alejandro (17). Molto simpatici e allegri, studiano entrambi in una scuola privata per recuperare il ritardo nella scolarizzazione e studiano anche elettricità e
pasticceria in una scuola professionale.

Miguel (12) è fratello di Mateo: frequenta l’ultimo anno della primaria con impegno e ottimi risultati. Le sue materie preferite sono matematica e motoria: ha appena vinto delle gare di atletica in una competizione interscolastica del settore Sud di Lima. La scuola ha dato molto risalto sui social alle sue vittorie. È molto intelligente e curioso. Juan (16) è stato accolto finché non riusciremo a trovare una casa più adatta al suo profilo. Ha infatti un ritardo cognitivo che lo rende parzialmente autonomo nelle attività quotidiane e implica l’accompagnamento costante deli educatori. Gli piace mangiare e abbracciare tutti in continuazione. Quando si dedica alle attività che gli piacciono è concentratissimo, per esempio nella dama e nella lettura di fumetti. Junior (11) era venuto a conoscere la casa qualche settimana fa ed è entrato a viverci da pochi giorni. Ha una dipendenza dai videogiochi e scappava da casa senza permesso, dormendo anche per strada. La maggioranza dei ragazzi che oggi sono in casa hanno un’esperienza iniziale della vita di strada. Justin (14) è timido e bisognoso di affetto. Arrivato da un paio di mesi, non frequenta ancora la scuola, ma studia in casetta con l’insegnante interno. Nei suoi comportamenti sembra molto più piccolo della sua età: va a letto prima degli e dorme tanto, è sensibilissimo ai rimproveri e si mette a piangere facilmente; come Juan ti chiede spesso di abbracciarlo, quasi avesse bisogno di essere rassicurato. C’è infine Julio (21) che da marzo frequenta la facoltà di economia e vive a giorni nella casa, a giorni in una stanza in affitto vicinoall’università. Sarebbe troppo complicato andare e venire tutti i giorni (3 ore solo andata). È molto concentrato negli studi, grato per l’opportunità, sereno nelle sue attività. Commovente vedere come, in modo spontaneo, assume un ruolo di aiutante degli educatori quando è in casa: accompagna i più piccoli a scuola o a visite mediche, se non c’è l’assistente sociale; va a fare compere dell’ultimo minuto;supporta in situazioni di emergenza (come quando Juan è uscito dalla casa senza permesso ed è stato ritrovato da un educatore solo alla sera, in un punto lontano dalla casetta: è stato proprio Julio ad andarlo a prendere e a riportarlo a casa).

Ecco, cari amici, vi dono questi semplici frammenti di vissuto quotidiano della nostra casa-famiglia dove i ragazzi ritrovano piano piano la serenità e riprendono gli studi e le attività adatte alla loro età, sanando anche le relazioni con i loro familiari. Spero possiate sentire i ragazzi più vicini a voi.

Un grande abbraccio,

Alessandra

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Ritorno a casa

Aggiornamenti,Notizie da Lima | lunedì 28 Luglio 2025 22:07

Lima, 27 luglio 2025

Carissimi amici,

Vi scrivo dal Perù dove sono arrivata nel nostro progetto mercoledì scorso. Nonostante la fatica del lungo viaggio e l’umidità di Lima, arrivare nella nostra casa-famiglia e rivedere operatori e ragazzi è sempre una gioia immensa.

Di anno in anno, ho lo straordinario privilegio di vivere un ritorno a casa, fra le braccia di amici cari, che sono la nostra grande famiglia peruviana. Ogni giorno ho l’occasione di vivere momenti speciali che mi fanno toccare con mano la bellezza delle nostre azioni di aiuto qui in Perù, ma una in particolare ha fatto vibrare profondamente il mio cuore. Eccola. La condivido con tanta emozione con voi, come un simbolo di speranza per il nostro mondo.

Io e Martin stavamo rientrando in auto dal ritiro delle eccedenze alimentari che riceviamo come donazione da alcuni supermercati. Sul ciglio dell’autostrada, Martin ha visto una famiglia di Venezuelani che camminavano, zaino sulle spalle: padre, madre e tre bambini piccoli.
Da vari anni il Perù è meta di migranti dal Venezuela che lasciano il loro paese, per l’inflazione spaventosa e una ridotta democrazia. Cercano migliori condizioni di vita in altri paesi del Sudamerica. Spesso lo fanno a piedi perché non hanno i soldi per prendere altri mezzi.
Martin si è fermato per dare loro un po’ di viveri delle donazioni. Erano sorpresi e contenti. Poi li ha fatti salire sull’auto per portarli in un distributore dove Martin sa che si fermano tanti camion merci a cui avrebbero potuto chiedere un passaggio verso il Cile. Martin ha dato loro altre utili informazioni per il cammino e ha chiesto alcune cose su di loro e sul loro viaggio.
Sono in cammino da un mese e mezzo. Dormono dove capita, solo con delle coperte perché non hanno una tenda. Hanno lasciato il Venezuela perché ormai con lo stipendio riuscivano a mangiare una settimana sì e una no (il bambino ha anche aggiunto che, a volte, hanno cercato cibo nell’immondizia). Stanno cercando di raggiungere Arica, in Cile, dove ci sono già dei loro parenti.

Io mi sono limitata ad osservare, mi sentivo inadeguata ad una situazione così difficile per loro. Avevano così tanta dignità e gentilezza negli occhi e nel modo di parlare. Nessuna esigenza. Nessun rancore. Solo il desiderio di migliorare la propria condizione di vita.
Mi hanno commosso, come sempre, la generosità, la delicatezza e la sollecitudine di Martin.
Il suo animo buono è emerso, in tutto il suo splendore, per l’ennesima volta.
Un privilegio essere stata presente a questo incontro che condivido con voi, con tanto affetto. Custoditelo nel vostro cuore come una prova preziosa che l’umanità buona, solidale e fraterna esiste ancora e saprà emergere sempre di più sulla Terra . Ne sono sicura.

Un abbraccio forte a tutti voi.

Alessandra

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Pasqua 2025

Notizie da Lima,Viaggi | mercoledì 16 Aprile 2025 21:27

Carissimi amici,

buona Pasqua di cuore a ciascuno di voi dai nostri ragazzi ed operatori peruviani.

I ragazzi della casa-famiglia stanno bene. Tutti molto felici di aver ripreso la scuola a marzo. Siamo orgogliosi che tutti stiano studiando: dalla scuola primaria fino all’università. E` con immensa gioia ed orgoglio infatti che vi annunciamo che Julio, che per due anni si è preparato con serietà ai test d’ingresso, è riuscito ad essere accettato in due diverse università. Ha scelto la facoltà che ha sempre desiderato: economia internazionale. Inoltre ha affittato una stanza vicino all’università dove si ferma a dormire nei giorni in cui ha lezione. Sta davvero realizzando il sogno di diventare indipendente. Poi ci sono i due fratelli Mateo e Miguel. Il primo frequenta una scuola di recupero per più anni in uno e, contemporaneamente, un corso di formazione professionale che gli piace molto. Il secondo (nella foto) è stato iscritto ad una scuola primaria a Pachacamac, il comune a cui apparteniamo. L’altro Mateo, che l’anno scorso aveva avuto molte difficoltà di comportamento fino ad arrivare ad una sospensione prolungata, continua il suo percorso di studi nella stessa piccola scuola del quartiere rurale più vicino alla casa-famiglia, dove frequenta l’ultimo anno della primaria. Il cugino, Rodrigo, ha invece iniziato il suo percorso alle medie. Poi c’è Cesar che lavora già da un paio d’anni e coi risparmi messi da parte ha appena acquistato un terreno, vicino alla casa-famiglia, con l’idea di rendersi progressivamente indipendente, avendo sempre però la vicinanza del progetto che lo può supportare in qualunque momento. Da sempre abbiamo desiderato accompagnare i ragazzi che vivono con noi verso una vita autonoma. Julio e Cesar sono altri due di loro che stanno raggiungendo questo obiettivo. Infine c’è Juan, che ha una disabilità mentale lieve, che gli consente di studiare solo in casa, ma che è felice di accompagnare gli operatori nelle attività quotidiane, soprattutto in cucina. Gli altri lo trattano come un fratello minore di cui prendersi cura. Ovviamente ci sono momenti di litigi e incomprensioni ma questo fa parte della vita di ogni famiglia.

Vi ringraziamo di cuore per continuare a sostenere il progetto e i ragazzi con le vostre donazioni e la vostra vicinanza. Se le loro vite fioriscono è anche grazie a voi.

Vi diamo anche la bella notizia che ad ottobre un gruppo di amici italiani visiterà il Perù e il progetto accompagnato da Marta, la nostra presidente. Siamo sicuri che sarà un’occasione per rinsaldare ancora di più il ponte che unisce i nostri cuori a quelli dei nostri ragazzi ed operatori.

Buona Pasqua di Luce ed Amore a ciascuno di voi.

Alessandra e Sinergia tutta

Vi ricordiamo che potete aiutarci anche devolvendo il vostro 5X1000 a Sinergia nella dichiarazione dei redditi (CF 90013480232). Un aiuto gratuito, un aiuto prezioso.

Giornata internazionale dei bambini e delle bambine nella situazione di strada

Campagna,Notizie da Lima | lunedì 14 Aprile 2025 20:57

Questo 12 aprile ricorre una data che ci ricorda una dura realtà: milioni di bambini e bambine nel mondo vivono e sopravvivono per strada, spesso invisibili agli occhi della società.

In collaborazione con Sinergia por la Infancia, lavoriamo ogni giorno per loro, perché sappiamo che ogni bambino e bambina in una situazione di strada ha una storia, una speranza e il diritto di essere protetto.

📢 Unisciti a noi!
Anche la tua azione può fare la differenza.