1 Agosto 2014
Carissimi amici,
vorrei anche questa settimana condividere con voi, in semplicità, la storia di uno dei nostri ragazzi, sapendo che ciò rafforza il legame che vi unisce a loro.
IN CASA DI ACCOGLIENZA
Carlos, il primo giorno che vado alla casa di accoglienza, apre la porta e mi saluta con un “Ciao, Alessandra!”. Si ricorda di me, dall’anno scorso, quando con Martin abbiamo incontrato il gruppo di ragazzi che vivono in una delle strade del centro, quello di cui fa parte anche Jesùs. Tra loro c’era anche lui. Mi stupisce che si ricordi di me anche se mi ha visto poche volte ed è già passato un anno. Ha 17 anni, ma il suo modo di essere e di parlare è quello di un ragazzino più piccolo. Vive nella nostra casa da circa un mese e mezzo ed è ancora all’inizio del suo percorso, ma lo si vede molto motivato, soprattutto grazie alle attività che svolge in casa. Gli piacciono molto tutti i laboratori: recupero scolastico, oggettistica, ceramica, musica e orto. Nei momenti liberi si dà comunque da fare per mantenersi occupato: lava il pulmino, mi chiede se potrebbe ridipingere le pareti dell’aula studio ormai scrostate dall’umidità, sta imparando a giocare a scacchi con uno degli educatori, taglia spesso il prato del giardino perché gli piace usare il tagliaerba. Continua >