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Il cammino di Yerson

Notizie da Lima | mercoledì 4 Ottobre 2017 05:57

Yerson (12 anni) è arrivato in casa-famiglia, lo ricorderete, il giorno dopo del mio arrivo a Lima, in luglio. È un ragazzino, dolce, docile e maturo. È facile entrare in relazione con lui. Qualche giorno fa, dopo quasi tre mesi di permanenza nella nostra casa-famiglia, è passato alla seconda fase del percorso previsto dalla nostra metodologia: nella foto infatti stringe felice il peluche che gli è stato donato come simbolo di questo primo ma importante obiettivo da lui raggiunto nel nostro progetto. Ora potrà uscire in permesso nel fine settimana, per meritati momenti di svago. Viene da Huancayo, una città a otto ore circa dalla capitale. È arrivato con un gruppo di amici conosciuti in strada. Su un autobus, preso probabilmente clandestinamente. A volte i ragazzi, essendo minorenni e senza soldi per il biglietto, si nascondono sotto i sedili. Come gli altri è venuto a lavorare in capitale perché si guadagna meglio. Ha dormito in spiaggia, sotto le barche. Martin da qualche mese visita regolarmente questa zona per incontrare i ragazzi, che cerca di coinvolgere con il calcio per instaurare un legame di amicizia e poi aiutarli con il rientro in famiglia o l’ingresso in una struttura di accoglienza come la nostra. Continua >

GARANTIRE I DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA (ultima parte)

Notizie da Lima | martedì 15 Agosto 2017 22:00

Lima, 15 agosto 2017

Carissimi amici,

la giornata trascorsa in strada con Martin é stata cosí intensa che solo oggi riusciró a terminare di raccontarvela.

  1. DIRITTO ALLA GIUSTIZIA

Dopo l’incontro con Maria ci dirigiamo verso il centro della cittá dove incontriamo Carlos, ormai diciassettenne, che ha vissuto con noi in casa-famiglia fino a due anni fa. E’ un ragazzo alto e magro, dal vissuto triste e difficile. Le sue esperienze in strada sono forti, soprattutto per il consumo di varie sostanze, dalla colla alla pasta di cocaina. A seconda dei periodi vive con qualche familiare, ora, da un mese circa, sta con il padre che peró ha grossi problemi di alcolismo. Ha voluto incontrare Martin perché lo aiuti con questioni di tipo legale: una ragazza lo ha accusato di aver cercato di molestarla, cosa difficile da appurare perché quando i ragazzi sono sotto l’effetto di droghe non si ricordano quello che fanno. E’ stato trattenuto in due occasioni in commissariato e fra un mese deve presentarsi in tribunale per ricevere una formazione all’educazione sessuale. Molti ragazzi di strada infatti sono spesso stati abusati da piccoli e sono cresciuti in ambienti con scarsa informazione rispetto all’affettività, al rispetto altrui e alle questioni di genere.

Martin gli spiega come funziona l’iter della giustizia quando c’é una denuncia e gli sottolinea piú volte l’importanza di presentarsi a tutte le citazioni che gli arriveranno per non dare inizio ad una dichiarazione di contumacia che potrebbe aggravare notevolmente la sua situazione: finire in carcere significherebbe entrare in una spirale di abbrutimento e ulteriore violenza. Carlos annuisce, anche qualche suo familiare é detenuto. Si mette d’accordo con Martin per andare insieme in tribunale a chiedere il documento in cui si segnala la sua situazione rispetto alla legge e le date in cui deve presentarsi. Continua >

GARANTIRE I DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA (seconda parte)

Notizie da Lima | mercoledì 9 Agosto 2017 04:44

Lima, 8 agosto 2017

Carissimi amici,

continuerò a raccontarvi gli incontri avuti in strada con Martin, durante la giornata di martedí scorso, esempi viventi di diritti elementari negati alle persone che abbiamo incontrato.

  1. DIRITTO ALLA CASA E AL LAVORO

Con ancora il cuore stravolto dalla notizia dei due bimbi infetti da HIV, io e Martin siamo andati ad incontrare Maria, una ragazza giá maggiorenne che ha vissuto molti anni in strada e che ha chiamato Martin chiedendogli di incontrarla. Andiamo a “casa” sua. Ci riceve col sorriso e l’ironia dirompente tipiche delle persone di colore. La sua “casa”, che é poi il tema di cui voleva parlare a Martin, é una baracca (non ho foto da mostrarvi perché non ho avuto il coraggio di farle – la baracca della foto, su una delle colline desertiche di Lima, é una reggia al confronto): quattro pali inchiodati fanno da supporto a pareti variopinte di teli di plastica e coperte riciclate. E’ uno spazio di non piú di 6 metri quadrati, suddiviso in due da un telone per separare il letto dallo spazio-cucina…che non esiste ancora! Nel senso che questa baracca non ha luce (Maria ridendo ci mostra la pila a batterie che usa di sera per illuminare il posto), né acqua corrente, né fognature. Nulla che noi considereremmo indispensabile per definirla casa. Eppure Maria ci racconta contenta che la sorella, litigando coi vicini, é riuscita a concederle l’uso di questo angolo di terreno dove sorgono altre case umili, che Maria ha ripulito da sola dalle immondizie, perché veniva usato appunto come immondezzaio. Dice che si sente bene, che almeno non deve piú mendicare un posto dai parenti, che lo sente suo. Continua >

GARANTIRE I DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA (prima parte)

Notizie da Lima | martedì 1 Agosto 2017 09:44

Lima, 26 luglio 2017

Carissimi amici,

innanzitutto darvi la bella notizia che lunedí pomeriggio c’é stata la riunione per decidere il rientro in casa-famiglia di Jesús. Dopo aver analizzato insieme, ragazzi ed operatori, gli aspetti critici della precedente permanenza di Jesús nella casa, anche alla presenza della madre, per coinvolgere nel processo di assunzione di responsabilitá anche la famiglia, si é deciso all’unanimitá di riaccoglierlo in casa-famiglia. Sappiamo giá che non sará facile per lui rispettare gli impegni presi, ma vale la pena dargli fiducia e offrirgli un’altra possibilitá, perché la sua storia e le sue difficili esperienze passate giustificano molti dei suoi atteggiamenti che potranno cambiare solo gradualmente e sotto la guida, amorevole e autorevole, dei nostri operatori. Per nessuno di noi é facile cambiare abitudini o difetti del carattere: per un adolescente, che non ne ha consapevolezza, é ancora piú difficile. Continua >

Un giorno in strada…

Notizie da Lima | lunedì 2 Gennaio 2017 12:14

5339617439_0829bfd9a6_oCome giá sapete, passare una giornata in strada con il nostro educatore Martin corrisponde ad una immersione totale nel nostro progetto e un contatto molto significativo con i nostri beneficiari.

Martedí 27 é stata una giornata per me davvero speciale, con tante emozioni. Abbiamo iniziato con un laboratorio nel preventivo de menores (centro di accoglienza per minori non accompagnati) di Zarumilla, dove vengono ospitati bambini dai 6 ai 10 anni circa. Io mi aspettavo degli adolescenti, invece mi sono trovata davanti dei piccoli angioletti! Giá in quel primo momento il mio cuore si é commosso. Sono “rinchiusi” mentre aspettano di essere affidati a una casa di accoglienza o di ritornare nelle proprie famiglie, da cui sono scappati o da cui li ha tolti lo Stato stesso per problemi di violenza o mancanza di un’adeguata cura da parte dei familiari. Purtroppo, come mi spiegava con atteggiamento critico Martin, li tolgono dalla famiglia o dalla strada per metterli in un centro inadeguato come questo, dove per legge non dovrebbero stare per piú di 72 ore, mentre ci restano anche per settimane o mesi. E’ un luogo con grate, da cui i bambini non escono praticamente mai: quindi la sensazione é proprio quella del carcere. In piú sono centri gestiti dalla polizia, quindi sono sotto la tutela delle forze dell’ordine che non sempre li trattano con dolcezza e delicatezza come si dovrebbe fare con bambini che hanno subito il trauma di essere portati via dalle loro famiglie. Continua >

Natale a Lima! Nel nostro progetto!

Notizie da Lima | lunedì 26 Dicembre 2016 15:37

dscn4707In semplicitá ed essenzialità.

Romel: un ragazzo maggiorenne che abbiamo aiutato per infezione da elicobattero e che da lí ha iniziato un cammino di rinascita.

Yovana: figlia della strada che abbiamo aiutato con le medicine del padre e che mi ha fatto celebrare il Natale in essenzialità.

Romel (25 anni) ha vissuto nella nostra casa-famiglia per circa un mese. Ha chiesto ospitalitá per poter curarsi bene dell’elicobattero, perché in strada non ci riusciva. L’abbiamo accolto in una delle camere del secondo piano dove anche io sto dormendo, pensate proprio per ospitare chi come lui si trova in situazione di emergenza pur non essendo in etá per viverci. Da circa venti giorni vive in una stanza in affitto nel primo centro abitato vicino alla nostra casetta, che continua a frequentare come punto di appoggio sia affettivo che pratico. Per esempio la nostra assistente sociale lo sta aiutando a rifarsi la carta d’identitá per poi cercare un lavoro piú formale del cantante ambulante sugli autobus che ha fatto finora. Gli abbiamo giá trovato un posto in un vivaio della zona. Mancano i documenti. Ho passato il Natale con lui e Martin e ho avuto occasione di conoscerlo meglio. Continua >

Auguri di Buon Natale e Buon Anno

Notizie da Lima | martedì 20 Dicembre 2016 10:30

0001Carissimi amici,
Vi giungano i più cari auguri di Buon Natale e Buon Anno Nuovo direttamente da Martin, il nostro caro presidente di Sinergia Por La Infancia e fondatore insieme a me del progetto peruviano.
Ecco la storia di Brandon, uno dei ragazzi che abbiamo accolto nel 2016 in casa-famiglia.
“Brandon ci ha conosciuti nel preventivo (=centro di accoglienza dello Stato per minori non accompagnati) dove realizziamo attività ludiche tutti i giovedì con i minori ospiti. Mentre era lì, Brandon ha avuto un’appendicite ed è stato portato in ospedale. Il Ministero degli Affari Sociali ci ha chiesto di accoglierlo nella nostra casa-famiglia. Dopo aver ricordato loro la metodologia del nostro progetto, che vuole sia il minore a dare il suo consenso e che sia poi un referente familiare ad accompagnarlo, ho descritto a Brandon la nostra casa-famiglia, le sue regole, le attività che vi si sviluppano e gli ho detto che, se avesse voluto, avrebbe potuto venire a viverci. Si è dimostrato subito molto interessato e ha chiesto di poter essere accolto nel progetto. Era arrivato al preventivo chiedendo aiuto a dei giornalisti di Lima che lo avevano incontrato mentre dormiva per strada. Lui aveva chiesto di essere portato in una casa-famiglia, invece è stato accompagnato al preventivo (struttura purtroppo per certi aspetti più simile ad un riformatorio che ad un centro di accoglienza per minori). Continua >

Nuovo arrivo in casetta: il piccolo Darwin

Notizie da Lima | giovedì 8 Settembre 2016 18:07

0001Settembre 2016

Carissimi amici,

quest’anno non sono andata in Perù nel periodo estivo per impegni legati al mio lavoro di insegnante. Andrò a Natale. Le attività del nostro progetto peruviano continuano comunque molto intense.

A luglio è arrivato nella nostra casa-famiglia Darwin. Ha 12 anni, anche se sembra più piccolo per la cattiva alimentazione. Martin, nostro educatore di strada, lo ha conosciuto nel Callao, zona del principale porto peruviano, considerata la più pericolosa di tutto il Paese a causa del narcotraffico e della crescente delinquenza. È amico di Humberto, un altro ragazzino della stessa zona, per cui eravamo stati convocati dal Ministero degli Affari Sociali. Viene da una famiglia disgregata: non ha mai conosciuto il padre, è stato cresciuto dalla nonna e solo da un paio d’anni vive con la madre e gli altri numerosi fratelli e sorelle, alcuni dei quali vivono in strada, facendo uso di droghe. Sia il contesto territoriale che familiare hanno favorito l’avvicinamento di Darwin alla strada, dove lavorava e aveva iniziato a sniffare colla. Continua >

L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA

Notizie da Lima | mercoledì 8 Giugno 2016 19:10

INFOPERU_Jairo e famiglia-page-001Lima, 7 giugno 2016

Carissimi amici,

condivido con voi emozioni e riflessioni di una telefonata recente con Martin (coordinatore del progetto Perù). Sinergia da sempre lavora anche con le famiglie dei nostri ragazzi di strada. Le situazioni familiari sono difficili, ma non per questo possiamo negare ai ragazzi il diritto di averle vicino.

Jairo Kairo (9 anni appena compiuti) è da un mese e mezzo nella nostra casa-famiglia. Per lui mamma e sorelline sono importantissime. Per questo fin da subito educatori, psicologa ed assistente sociale hanno coinvolto la madre. Il piccolo ha bisogno ancora tanto della sua vicinanza: così, grazie alla flessibilità del nostro progetto e ai nuovi spazi del secondo piano, mamma e sorelline hanno potuto fermarsi un intero fine settimana nella casa-famiglia, condividendo spazi, attività ed emozioni con Jairo. Lui era felicissimo! Altre istituzioni non l’avrebbero permesso. La maggior parte hanno orari di visita per le famiglie molto ristretti, anche solo una volta al mese. Sono convinte che il rapporto tra ragazzi e famiglie sia rovinato in modo definitivo. Spesso colpevolizzano le famiglie per la situazione dei figli. Noi non condividiamo questa visione colpevolizzante della famiglia. Pensiamo che le situazioni familiari siano il risultato di più fattori negativi: condizioni economiche molto precarie, mancanza d’istruzione, carenze affettive vissute dalle generazioni precedenti, contesti di vita senza opportunità, livelli minimi di sopravvivenza. Continua >

Due storie per una Buona Pasqua

Notizie da Lima | domenica 27 Marzo 2016 08:01

MisaelPasqua 2016

Carissimi amici,

Misael (12) e Joel (19), due ragazzi con storie simili, provenienti dalla stessa città ad 8 ore da Lima (Jauja). Il primo arrivato nella nostra casa-famiglia da 3 settimane. Il secondo da noi incontrato in strada nel 2005 e aiutato a tornare nella sua città natale e a recuperare famiglia, studio e interessi. L’augurio di resurrezione che facciamo a Misael è quello di poter seguire un cammino di rinascita simile a quello di Joel.
Misael, il cui nome significa “Chi è come Dio?”, è arrivato nella capitale a dicembre 2015, all’inizio delle vacanze estive, per lavorare con i suoi amici e risparmiare i soldi per andare a scuola a marzo. Molti ragazzi delle città di provincia fanno lo stesso. I suoi genitori sono venditori ambulanti nei mercati di Jauja e sono assenti tutto il giorno da casa. Misael si arrangia da solo in tutto e ne sente la mancanza, insieme ai suoi 5 fratelli. Aveva già cominciato a lavorare e fermarsi a dormire in strada nella sua città natale. A Lima ha cominciato anche a drogarsi. Ha conosciuto la nostra casa-famiglia tramite Luis, un altro ragazzo che vive con noi e che gli ha parlato bene del progetto. Ora è venuto a viverci anche lui. Per il momento non ha voluto che contattassimo i genitori, ma è probabile che poi chiederà di farlo. Quando succederà, i nostri operatori cercheranno di conoscere a fondo la situazione familiare e di tentare un reinserimento di Misael, accompagnando la famiglia ad attuare i cambiamenti necessari perché il figlio smetta di andare per strada e si concentri su studio e interessi più sani. Per il momento vive sereno con noi, dedicandosi alla raccolta dei ravanelli del nostro orto e al calcio (vedi foto). Continua >

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