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L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA

Notizie da Lima | mercoledì 8 Giugno 2016 19:10

INFOPERU_Jairo e famiglia-page-001Lima, 7 giugno 2016

Carissimi amici,

condivido con voi emozioni e riflessioni di una telefonata recente con Martin (coordinatore del progetto Perù). Sinergia da sempre lavora anche con le famiglie dei nostri ragazzi di strada. Le situazioni familiari sono difficili, ma non per questo possiamo negare ai ragazzi il diritto di averle vicino.

Jairo Kairo (9 anni appena compiuti) è da un mese e mezzo nella nostra casa-famiglia. Per lui mamma e sorelline sono importantissime. Per questo fin da subito educatori, psicologa ed assistente sociale hanno coinvolto la madre. Il piccolo ha bisogno ancora tanto della sua vicinanza: così, grazie alla flessibilità del nostro progetto e ai nuovi spazi del secondo piano, mamma e sorelline hanno potuto fermarsi un intero fine settimana nella casa-famiglia, condividendo spazi, attività ed emozioni con Jairo. Lui era felicissimo! Altre istituzioni non l’avrebbero permesso. La maggior parte hanno orari di visita per le famiglie molto ristretti, anche solo una volta al mese. Sono convinte che il rapporto tra ragazzi e famiglie sia rovinato in modo definitivo. Spesso colpevolizzano le famiglie per la situazione dei figli. Noi non condividiamo questa visione colpevolizzante della famiglia. Pensiamo che le situazioni familiari siano il risultato di più fattori negativi: condizioni economiche molto precarie, mancanza d’istruzione, carenze affettive vissute dalle generazioni precedenti, contesti di vita senza opportunità, livelli minimi di sopravvivenza. Ci sembra ingiusto e troppo semplicistico dare la colpa ai genitori per la situazione dei figli, pur avendo essi una responsabilità. Pensiamo anche che i ragazzi di strada che vengono a vivere in casa-famiglia abbiano il diritto, se lo vogliono, di coltivare e recuperare il rapporto con la famiglia. Quasi tutti i bambini e ragazzi che abbiamo ospitato in questi anni hanno voluto disperatamente ricontattare almeno un familiare. Spesso li abbiamo visti piangere perché la famiglia non è stata presente a momenti importanti della loro vita, come i compleanni. Per questo nel progetto siamo molto flessibili e favoriamo il contatto tra ragazzi e famiglie, cercando di sanare le ferite creando spazi di condivisione sereni e percorsi di riflessione guidati da psicologa e assistente sociale. Le famiglie possono venire quando vogliono a visitare i loro figli. Si fermano a mangiare insieme a noi. Nascono così spazi di “guarigione” sia per i ragazzi sia per i familiari che raramente hanno occasione di rilassarsi in uno spazio sereno. La nostra struttura di Lima, con i suoi spazi verdi e ora con il secondo piano, è un ottimo spazio d’incontro. Giudicare o escludere le famiglie non serve. Martin è intervenuto in modo deciso in una riunione tra più istituzioni che accolgono ragazzi di strada, indignato per l’approccio colpevolizzante verso la famiglia che stava emergendo dalla discussione. Noi crediamo, e Jairo ce lo conferma, che sia importante camminare insieme alle famiglie, non escluderle dalla vita dei ragazzi. Jairo è molto piccolo e con poca esperienza di strada. Per questo stiamo anche cercando una struttura “più adatta” alla sua età. Lui però è rimasto molto colpito dalla nostra. Ha detto a Martin: “Qui sto bene, perché in altre case non potevo vedere la mia famiglia. Voglio restare qui”. Ascoltiamo, qui e in Perù, la voce dei nostri bambini e ragazzi!

Con affetto Alessandra e Martin.