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Prevenzione con l’educazione

Senza categoria | domenica 22 Agosto 2021 18:23

Verona, 21/08/2021

Carissimi amici,

Anche quest’anno non andrò in Perù ma sono in stretto contatto con ragazzi ed operatori tramite telefono e internet. Per mantenere forti i legami, vorrei condividere cosa mi ha raccontato l’assistente sociale peruviana, la responsabile del Programma di Sostegno Educativo per Minori ad Alto Rischio. Questa figura si occupa di distribuzione di viveri per la colazione, materiali scolastici, uniformi e in particolare di affiancamento nelle relazioni con i docenti per favorire la frequenza scolastica così riducendo il rischio dell’abbandono scolastico, uno dei fattori che favorisce la permanenza in strada dei minori. Con questo programma di prevenzione seguiamo attualmente 13 beneficiari: 11 minorenni e 2 maggiorenni.

Ginna mi ha raccontato la storia di Alejandro (nella foto con mamma e sorella) che è entrato nel Programma nel 2021 in quanto fratello di Carlos, tornato a vivere nella nostra casa-famiglia nel 2020 dopo essere stato in un istituto di detenzione per minorenni per aver presenziato al furto di un cellulare commesso dal gruppo di coetanei con cui viveva in strada. Carlos e Alejandro hanno ottenuto entrambi, tramite il nostro aiuto, il certificato di deficit mentale che li tutela in alcune situazioni e permette di sensibilizzare le scuole in modo che delineino un metodo di insegnamento più adeguato alle loro difficoltà di apprendimento. Da insegnante, so quanto esse possano gravare sul loro rendimento e sui voti finali. Alejandro ha 9 anni e vive con la mamma e i due fratellini più piccoli in un quartiere poverissimo sulle colline desertiche della capitale peruviana, dove non ci sono servizi socio-sanitari. Ginna mi diceva che non c’è nessun centro medico vicino né un parco pubblico dove giocare. La scuola è relativamente vicina ma la loro baracca si trova nella parte più alta del colle. Discesa e salita sono faticosi e disagevoli poiché non ci sono scale comunali di accesso e ogni giorno è come camminare su sentierini di alta montagna. Inoltre, la loro casa è di compensato e lamiera, senza bagno (ne condividono uno con i vicini). La povertà e la carenza di servizi influiscono molto sulla frequenza e rendimento scolastico dei minori che vivono in un contesto familiare e sociale culturalmente poco stimolante. Alejandro è uno di loro. Fin dalla prima elementare ha manifestato grosse difficoltà nel seguire le lezioni e nelle relazioni con gli insegnanti. Ginna è però oggi riuscita a sensibilizzare i docenti sulle cause delle sue difficoltà. Questa è infatti una delle funzioni più importanti del progetto: fare da ponte tra beneficiari e personale degli enti pubblici o privati che forniscono servizi per contestualizzare la situazione del soggetto e favorire così, attraverso la comprensione, una maggiore elasticità ed efficacia negli interventi. Alejandro è molto timido, socializza poco con i pari e passa molto tempo a giocare con giochi elettronici. La nostra assistente sociale ha seguito lui e la madre in tutto l’iter presso il centro psichiatrico comunitario più vicino fino all’ottenimento del certificato di deficit mentale. Ora docenti e preside capiscono meglio la sua situazione e le sue difficoltà e cercano di chiamarlo più spesso per aiutarlo con la didattica a distanza. La qualità più bella di Alejandro è l’affetto profondo per i suoi familiari che dimostra abbracciando fratello e sorelle di continuo.

Sinergia è orgogliosa di ognuno degli undici bambini che aiuta con il Programma di Sostegno Educativo e dell’assistente sociale che con dedizione se ne prende cura. Questo programma dimostra che i bambini in difficoltà con la scuola, se supportati, possono proseguire gli studi ottenendo grandi risultati adeguati al loro livello di sviluppo.

Alessandra