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Aggiornamento dal Perù (NOVEMBRE 2010)

Notizie da Lima | venerdì 24 Dicembre 2010 17:36

Carissimi amici, scusate il ritardo con il quale vi scrivo. Sono passati due mesi dal mio rientro in Perù: in questo tempo mi sono dovuta dedicare alla ricerca di una casa per me e per i volontari dell’associazione italiana che verranno in futuro. Trovata e fatto il trasloco, non è stato facile abituarmi anche psicologicamente alla zona, molto piú povera e isolata di quella in cui vivevo prima. Comunque tutto é andato a buon fine.La nuova casa, molto frugale, é peró accogliente e dotata dei servizi essenziali per viverci dignitosamente. Chi verrá potrá senz’altro trovarvi un posto in cui recuperare le forze dopo il lungo viaggio dall’Italia e sentirsi a casa, perché l’idea é che questa non solo sia casa mia, ma anche di tutti gli amici che verranno a visitare o a fare volontariato nel progetto.

Hanno giá condiviso con me la nuova casa due amici spagnoli, José e Arantza, e Cristina di Forlí, che é arrivata giovedí scorso e che in questi primi giorni ha preferito, anche su mio suggerimento, recuperare le forze prima di trasferirsi in pianta stabile in casetta dai ragazzi, dove la vita é molto piú intensa e priva di spazi e momenti di privacy.

I ragazzi che vivono nel progetto sono gli stessi di giugno: Andrea, Elizabeth, Carla, Esaú, Anthony, Angel, Kervin e José Luis.
Stanno bene. Li ho trovati molto cresciuti: sono nel pieno dello sviluppo adolescenziale e in questa fase anche pochi mesi fanno la differenza. Molti dei maschi sono ormai prossimi a radersi la barba. Le ragazze sono sempre piú esigenti in termini di libertá e il desiderio di sperimentare all’esterno della casa si fa sempre piú forte: tutte e tre comunque portano avanti con discreta responsabilitá sia gli studi che l’esperienze di formazione professionale.
Andrea da settembre ha fatto un piccolo passo in avanti nella preparazione al mondo del lavoro. Abbiamo concordato con la signora presso cui fa pratica di darle un piccolo compenso mensile di 80 soles, che assumiamo metá noi e metá la signora, come stimolo a proiettarsi sempre di piú verso l’idea che l’attivitá che svolge non é piú solo un tirocinio ma sempre di piú un lavoro. Contemporaneamente l’orario é diventato piú intenso: prima andava solo tre ore, adesso dalle 9:00 alle 17.00. Tutto questo ha come obiettivo motivarla al lavoro, abituarla gradualmente ai ritmi piú serrati delle fabbriche di confezioni, e infine che impari con l’esperienza diretta a gestire i suoi soldi. Per questo ultimo obiettivo abbiamo concordato con lei che parte del suo guadagno serva per coprire la metá dei costi degli autobus e l’acquisto dei prodotti per l’igiene personale e dei vestiti. Una somma fissa viene messa da parte come risparmio per il futuro e una piccola parte le resta da spendere per il divertimento (internet, dolcetti…). Siamo all’inizio di questo percorso, é la prima ragazza della casa che entra in questa fase di preparazione al mondo del lavoro, e possiamo dire che Andrea sta rispondendo abbastanza bene.
Elizabeth, la sorella di Andrea, che ricorderete aveva voluto sperimentare un corso di pasticceria, ha portato a termine il primo modulo ad agosto e poi ha preferito formarsi come la sorella nell’ambito delle confezioni con macchina da cucire. L’abbiamo allora iscritta allo stesso corso professionale di Andrea, dove stanno andando insieme tre volte a settimana. Il corso finirá a dicembre e per entrambe si pensa di cercare di aumentare le ore di pratica professionale. Con difficoltá abbiamo trovato anche per Elizabeth un piccolo negozio che realizza lavori di cucito, anche se non di produzione di vestiti, ma di orli e rammendi. Andrá due volte a settimana, nei pomeriggi, e se fra qualche mese la vedremo motivata si proverá ad aumentare il numero delle ore di pratica professionale, e, se la proprietaria sará d’accordo, di iniziare a darle una piccola ricompensa per il suo lavoro.
José Luis, l’ultimo ragazzo arrivato a maggio prima del mio rientro in Italia, é scappato dalla casa poco dopo avervi scritto a giugno. Lui stesso si é poi pentito del suo gesto e non ha saputo spiegare cosa l’ha spinto a farlo: probabilmente un momento di noia e il fatto di averlo giá fatto varie volte in altri istituti, per cui si é fissato in lui come un comportamento normale a cui ricorrere nei momenti di difficoltá.
Il suo reingresso é peró avvenuto solo il 13 di agosto, perché si é voluto lavorare con lui sulla presa di coscienza e sulla necessitá di un gesto riparatore per aver portato via una bicicletta dalla casa al momento di scappare. Non sarebbe stato educativo né per lui né per gli altri ragazzi che tornasse come se nulla fosse successo. Gli é stato dunque chiesto di pensare a come restituire la bicicletta, prima di rientrare in casa. Di sua iniziativa ha lavorato e ha messo insieme i soldi per ricomprarla. Adesso é abbastanza stabile, ha trovato grande interesse e motivazione nell’orto e nel pollaio: di fatto é soprattutto lui che se ne occupa, dando da mangiare agli animali, pulendo il pollaio, irrigando l’orto. Proprio per rafforzare in lui tale interesse, visto che la scuola, a causa dell’enorme ritardo negli studi, non é un elemento motivante, abbiamo assunto una signora che ha un vivaio nella zona, la quale viene due volte a settimana ad occuparsi dell’orto, del pollaio e del giardino, coinvolgendo José luis e insegnandogli gradualmente le varie fasi della coltivazione di piante commestibili.
Visto l’alto interesse di José Luis e la necessitá di occuparlo sempre di piú in attivitá stimolanti e formative, da questa settimana abbiamo concordato che il mercoledí vada al vivaio della signora per aiutarla: lí imparerá soprattuto come coltivare e innestare piante ornamentali. Tutto sará come sempre graduale: all’inizió verrá accompagnato dall’educatore, poi da Cristina, la nuova volontaria, e quando avrá assunto con responsabilitá il senso della nuova attivitá, gli daremo fiducia affinché vada e torni da solo. In questo modo il ragazzo avrá la possibilitá di uscire dallo spazio della casa, di mettersi alla prova nella sua capacitá di spostarsi da solo e infine di abituarsi a ritmi e orari diversi, piú vicini al mondo del lavoro. Tra lui e la signora si é creato un bel rapporto e non si scarta nel futuro che possa diventare per lui anche una attivitá di lavoro vero e proprio. Parallelamente continua comunque a studiare con l’insegnante che viene nei pomeriggi e l’anno prossimo vedremo in che modo iscriverlo a scuola, visto che a 13 anni dovrebbe andare in terza elementare.
Per Anthony e Carla, per i quali giá l’anno scorso si era parlato di un possibile ultimo anno in casetta, anche perché in certi momenti loro stessi avevano manifestato il desiderio di tornare in famiglia, abbiamo deciso che l’ideale sarebbe un altro anno di permanenza nel progetto, perché la mancanza della psicologa, che ci ha lasciato all’improvviso per motivi personali a giugno, solo dopo tre mesi dal suo arrivo, non ha permesso un lavoro costante con i ragazzi e con le famiglie e sarebbe senz’altro utile rafforzare la loro capacitá di individuare e affrontare situazioni di rischio (compagnie sbagliate, uso di droghe, gravidanze precoci…), e preparare meglio le famiglie al ritorno dei figli a casa. Stiamo incontrando i familiari per metterli al corrente con anticipo del percorso previsto per i loro ragazzi perché si coinvolgano e si preparino per tempo. Sia per Carla che per Anthony ci é sembrato opportuno rafforzare la loro motivazione a permanere in casa-famiglia, cercando attivitá nuove e stimolanti che loro stessi amano e svolgono con piacere: da qualche settimana Anthony sta frequentando un’accademia di calcio due volte a settimana, e Carla proverá qualche lezione di pasticceria, ed eventualmente in estate la iscriveremo ad un corso piú lungo, perché dice che in futuro le piacerebbe gestire un piccolo bar con pasticceria.
É sempre importante evitare che i ragazzi si fermino nel loro processo di crescita e apprendimento, per questo bisogna sempre trovare nuovi stimoli e ascoltare i loro progetti e le loro esigenze. Noi cerchiamo, nei limiti delle nostre risorse economiche ed umane, di personalizzare i percorsi di ogni ragazzo, seguendo i suoi tempi e i suoi interessi.
L’orto e il pollaio sono sempre piú organizzati e produttivi. In luglio si erano comprati diciassette pulcini e ci sono state regalate una gallina ed un gallo. Due sono morti per il freddo, gli altri grazie alle cure amorose di tutti sono ormai diventate delle splendide gallinelle ormai prossime a deporre le uova.
Per qualche mese abbiamo avuto anche un coniglietto, che scappava in continuazione per scorazzare nell’orto, dove mangiava di tutto, soprattutto le carote. Purtroppo l’abbiamo trovato morto una mattina, forse ha sbattuto la testa nel tentativo di uscire dalla gabbia. Godiamo sempre di piú dei frutti della nostra terra: insalata, carote, pomodori, rape rosse, cipolle e patate.
A fine mese dovrebbe arrivare anche il primo cagnolino della casa: abbiamo aspettato fino ad ora perché cercavamo un cucciolo maschio che potesse crescere sotto gli occhi dei ragazzi, sia perché si abituasse a tutti noi, sia per educarlo a stare nel terreno. Domenica, per caso, mentre visitavamo un museo qui nel paesino, abbiamo visto una cagna con una miriade di cuccioli: ho chiesto al propietario se ce ne avrebbe regalato uno e mi ha detto di sí, che mi chiamerá fra qualche settimana quando il cucciolo smetterá di dipendere tanto dalla mamma. Vorrei portare i ragazzi a vederlo in questi giorni, perché si preparino al suo arrivo.
A fine ottobre siamo stati anche intensamente impegnati in corsi di aggiornamento, gratuitamente organizzati da un amico psicoterapeuta spagnolo, che viene una volta l’anno proprio allo scopo di dare formazione gratuita alle persone che operano con ragazzi di strada. Gli argomenti trattati sono stati estremamente utili ed interessanti. Ci hanno ancora una volta spinto a riflettere su come concretamente potremmo migliorare il progetto a beneficio dei nostri ragazzi. Avendolo ospitato a casa mia, sono state inoltre molte le occasioni per parlare anche del nostro progetto nello specifico e ci ha aiutato a riprogettare alcune aree con suggerimenti molto precisi, spingendoci a studiare sempre di piú anche a livello teorico attraverso la lettura di libri che ogni volta ci porta gratuitamente dalla Spagna.

Cari amici, nel concludere questa lettera vorrei come sempre ringraziarvi per il vostro affetto e il vostro aiuto costanti e sinceri.
Spero di rivedervi tutti ai primi di dicembre, quando rientreró in Italia.

Un abbraccio,
Alessandra