Buon compleanno alla nostra associazione Sinergia Onlus che il 27 gennaio compirà i suoi 16 anni di vita e attività solidale. Siamo orgogliosi di quanto siamo riusciti a fare per gli altri, insieme a voi tutti.
Ci sentiamo
una grande famiglia di cui tutti possono entrare a far parte con i propri sogni
e le proprie capacità. Ci auguriamo che il filo luminoso che unisce i nostri
cuori e le nostre anime continui ad essere alimentato da puro spirito di
servizio verso gli altri, così che la purezza dei nostri intenti si traduca in
interventi di aiuto di qualità per i nostri ragazzi peruviani e per tutte le
persone che in futuro potremo aiutare qui in Italia o in altri paesi.
Grazie
a tutti voi, in particolare dal nuovo direttivo composto da Sabina Montresor
(presidente), Erika Lerco (vicepresidente) e Marco Battistella (segretario),
per esserci con continuità al nostro fianco e al fianco dei ragazzi che
aiutiamo.
Senza
di voi tutto sarebbe più difficile da realizzare!
Buon
compleanno a tutti noi per i 16 anni della nostra piccola, ma luminosa associazione!
Viva Sinergia e tutti i suoi soci, volontari e amici!
un grandissimo GRAZIE da tutti i nostri ragazzi ed operatori peruviani per l’aiuto che anche nel 2019 avete dato loro con generosità. Che l’augurio più bello e vero per questo Natale vi arrivi dai sorrisi dei nostri ragazzi, in particolare da quello di Julian (nella foto a sinistra), ultimo entrato nella casa-famiglia.
Julian (12 anni) è arrivato nella nostra casa un mese fa, su richiesta di uno zio che ci conosceva per aver vissuto qualche settimana con noi nel passato. Lo zio ha chiamato Martin preoccupato per il nipote Julian che ha cominciato a sniffare colla da scarpe, fermandosi più tempo in strada, dopo la morte del padre. Tutta la famiglia di Julian, anche la mamma, ha esperienze di vita in strada e di carenze. L’evento che più ha influito però sul percorso in strada di Julian è stata appunto la morte del padre, avvenuta alcuni anni fa. Non si trova bene con il nuovo compagno della madre, anzi sente una gelosia profonda per lui, come se questi gli togliesse l’affetto e l’attenzione materni. Del resto è il figlio minore di vari fratelli più grandi. Ha un leggero ritardo che si manifesta nel suo comportamento, piange e reagisce spesso come un bambino più piccolo della sua età, e nelle difficoltà a scuola, non sa nè leggere nè scrivere.
É stato accolto molto bene dagli altri ragazzi della casa-famiglia che sono tutti più grandi. Sono pazienti con lui anche quando si arrabbia e piange. Hanno capito che dentro è più piccolo della sua età. Julian si sta ancora adattando ai ritmi della casa-famiglia ma ha già trovato stimolanti alcune attività da noi propostegli come il laboratorio di ceramica e oggettistica. La madre sta venendo a visitarlo ma si vede chiaramente che fa fatica a rapportarsi con lui (anche lei ha vissuto in strada quando era piccola). La persona che più capisce e potrà sostenere Julian nel suo percorso di recupero è una vicina di casa della madre che conosce da tempo il ragazzino ed è già venuta a trovarlo più volte. Dimostra di saperlo comprendere e dialoga facilmente con lui.
Includiamo Julian nelle nostre preghiere di questo Natale affinchè possa trovare la forza interiore e possa ricevere l’adeguato sostegno per uscire dai pericoli della strada.
Grazie ancora, cari amici, per aver compreso che i nostri ragazzi, sia in strada che nella casa-famiglia, hanno bisogno di persone che credono in loro, nella loro capacità di cambiare e trovare nuove strade di vita e speranza. Una opportunità per una vita migliore di quella che hanno vissuto finora. Grazie per rendere possibile che il nostro progetto peruviano continui ad offrire ad ognuno di loro nuove strade di speranza.
Possa questo Natale inondare i vostri cuori
dell’amore più grande e più puro verso il prossimo e verso chi, anche se lontano,
è unito a noi nella fratellanza universale delle nostre anime.
È partita la seconda edizione della campagna di raccolta fondi V.V.B. per la vita di cui anche Sinergia e il progetto Perù saranno destinatari.
Sinergia è una delle 4 associazioni certificate Merita Fiducia che sono state scelte dal Gruppo editoriale Athesis per la maratona di solidarietà V.V.B. (Verona, Vicenza, Brescia) PER LA VITA, in favore di 5 realtà (la quinta sarà AIRC) del sociale veronese.
Dal 25 novembre al 8 dicembre SINERGIA sarà coinvolta in questa preziosa campagna di raccolta fondi, e ringraziamo CSV Verona Federazione del Volontariato per aver sostenuto la nostra candidatura.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa è possibile rivedere la puntata di Telerena dove Sinergia viene presentata al minuto 12.10 o consultare l’articolo sul giornale L’Arena.
Puoi donare anche tu attraverso un bonifico bancario a favore della Fondazione della Comunità Veronese utilizzando il codice Iban IT 85X05034 11711 000000006210 specificando nella causale destinatario “Sinergia”.
PENSA AD UN REGALO SOLIDALE PER SOSTENERE I RAGAZZI DI STRADA CON IL PROGETTO DI SINERGIA IN PERÙ
Torna anche quest’anno la campagna natalizia di Sinergia, con la rinnovata collaborazione con la Cantina Manara e la grande novità dei prodotti da forno del Panificio Segala.
Perché non provare anche tu questi prodotti di alta qualità per uno dei tuoi regali di Natale? Un modo “goloso” per sostenere i nostri ragazzi in Perù!
Siamo orgogliosi di invitarvi all’evento che apre la stagione invernale di iniziative a sostegno dei nostri ragazzi in Perù.
Giovedì 10 ottobre presso La Coopera 1945 di Arbizzano, la Cooperativa Azalea dedicherà a Sinergia una serata di buona musica e cibo. Dalle 19 alle 23, DJ set, bar, cicchetteria e taglieri: parte del ricavato sarà devoluto a favore delle nostre attività a supporto dei ragazzi di strada di Lima.
Noi volontari saremo presenti per far conoscere Sinergia, pronti ad accogliere nuovi volontari e sostenitori.
Un’occasione nuova in un ambiente accogliente e aperto al territorio, quello di La Coopera 1945, che ti invitiamo a scoprire se già non lo hai fatto.
Ti aspettiamo, e ti chiediamo di diffondere il più possibile la notizia, perché sia davvero una serata di condivisione ed energia positiva.
È stato molto interessante osservare la metodologia che segue Martin,
il nostro educatore di strada, per favorire la decisione dei ragazzi di lasciare
la strada e venire a vivere nella casa-famiglia. Martin gira per i posti più
frequentati della città dai ragazzi di strada: li trova, si presenta e li
conosce. In queste occasioni chiede loro come stanno e organizza delle brevi
attività come la realizzazione di braccialetti oppure delle partite di calcio.
Si preoccupa molto della loro salute e porta con sé il necessario per disinfettarli
se hanno delle ferite. Accade spesso che i ragazzi che vivono in strada contraggano
malattie della pelle per la sporcizia in cui vivono. È dolce vedere come Martin
si prende cura di loro. È attento a tutto. Ad esempio un giorno ha chiesto ad
una ragazzina in modo scherzoso come mai fosse ingrassata. Subito ho pensato che
non fosse una domanda carina da fare, poi ho capito che era preoccupato che lei
fosse incinta. È da piccole domande come questa, fatte con delicatezza, che si
vede proprio come mette a loro agio i ragazzi. È un’indagine velata. Si ricorda
tutti i loro nomi. Quando in questi incontri informali incontra qualche ragazzo
che desidera entrare in casa-famiglia, gli lascia il suo contatto e gli dice di
scrivergli o chiamarlo nei giorni successivi per fissare una
“riunione”. Questo termine i ragazzi lo hanno interiorizzato molto
bene e sanno che prima di entrare in casetta devono farne 3. Nella prima
riunione Martin fa alcune domande per conoscere meglio il ragazzo e la sua
storia. Gli chiede se è in contatto con la famiglia, fino a che anno ha
frequentato la scuola, se assume droghe, da quanto tempo vive in strada, se ha
una fidanzata, perché vuole venire in casetta, se è già stato in altri
istituti, tuttte domande che fanno parlare il ragazzo di sé. Le riunioni non
vengono fissate subito perché Martin cerca di dare ai ragazzi la responsabilità
di richiamarlo nei giorni successivi, per vedere anche se sono davvero motivati
e interessati a cambiare modo di vivere. Quando un ragazzo fissa un appuntamento
e lo rispetta è già una grande conquista. Spesso infatti si dimenticano e non
vengono perchè sono sotto l’effetto della colla, oppure non hanno messo da
parte i soldi per il bus da prendere per arrivare al luogo dell’appuntamento.
Se non si presentano, ciò non significa che perdono la loro possibilità di
entrare in casetta, ma che la posticipano perché slitta la riunione fino a che
il ragazzo ce la mette tutta per essere presente. La seconda riunione è più strutturata.
Martin mostra delle immagini di scarpe diverse e chiede al ragazzo quella che
gli piace di più: cosa gli piace o non gli piace di quella che ha scelto e cosa
di quelle che non ha scelto. Passa poi ad una valutazione degli aspetti
positivi e negativi del rimanere in strada e dell’entrare in casa-famiglia. Per
farlo utilizza un foglio con una bilancia sulla quale scrivere queste
riflessioni. Alla fine lo fa riflettere sul fatto che a volte bisogna fare
delle scelte. Ritira fuori il foglio delle scarpe e sottolinea ad esempio che non
c’è il numero esatto della sua scarpa preferita. In questo modo gli fa capire
la differenza tra quello che lui vorrebbe e quello che invece conviene. Il
ragazzo vorrebbe la scarpa più bella, ma non gli conviene perché è un numero
troppo piccolo o grande per lui. Allo stesso modo lo fa riflettere sul fatto
che anche nella vita reale succede così, a volte le cose che ci piacciono di
più non ci convengono, come continuare a stare in strada. Al terzo incontro il
ragazzo viene invitato a visitare la casetta. Anche qui il ragazzo viene
responsabilizzato a contattare Martin per raggiungerla. In questa occasione
conosce la struttura, i compagni, le figure adulte presenti e gli vengono
spiegate regole e funzionamento della casa. Se il ragazzo, dopo queste tre
riunioni, è ancora motivato ad entrare in casetta viene accolto a braccia
aperte, come un figlio atteso da un lungo viaggio.
Partecipare a queste riunioni è stato per me una rivelazione
perché ho capito quanto sia difficile per Martin far aspettare quei ragazzi. I loro
visi e la loro voce inteneriscono perché la loro è una richiesta d’aiuto costante:
“Quando posso venire in casetta? Tra quanto vengo in casetta? Mi porti in
casetta?”. Purtroppo però è un’attesa necessaria perché permette la buona
riuscita dell’inserimento nel progetto. Far entrare subito ogni ragazzino che
si incontra per strada sarebbe ingiusto sia per lui, perché non capirebbe la
vera importanza di quello che gli viene offerto, sia per gli altri ragazzi già
presenti in casa, perché continuerebbero a vedere ragazzi che entrano ed
escono. Devo dire che ritengo questo approccio molto valido e ho avuto la
fortuna di osservare la competenza che Martin mette in questo delicato
percorso.
Grazie, Martin, per essere una figura così importante per questi
ragazzi e grazie anche a tutti gli educatori, alla psicologa e all’assistente sociale
che lavorano in casetta e che, dopo l’ingresso dei ragazzi nella nostra
struttura, li seguono e sono per loro punti di riferimento come dei genitori.
Grazie anche a tutti voi che, dando il vostro contributo,
permettete a questo progetto di esistere e a questi ragazzi di scegliere per la
propria vita e di non essere schiacciati dalla vita di strada.
Sinergia Por La Infancia da sempre si impegna a sensibilizzare lo Stato e gli enti pubblici che si occupano di minori perchè applichino le leggi già in vigore e aiutino veramente i bambini e ragazzi in difficoltà, come quelli di strada.
Nel 2017 e 2018 abbiamo presentato oltre 100 lettere di denuncia di violazione dei diritti dei minori nei Preventivos de Menores, centri di prima accoglienza per i minori non accompagnati. Qui i bambini avrebbero dovuto restare al massimo 72 ore, ma vi rimanevano anche dei mesi, chiusi dietro le sbarre, mal alimentati, a volte maltrattati, senza attività e cure mediche adeguate.
Finalmente l’anno scorso la pressione da
noi esercitata ha portato frutti. A marzo 2018 è stato approvato un nuovo
regolamento che ha abolito i Preventivos de Menores e istituito nuovi
Centri di Accoglienza Temporanea d’Emergenza, migliori rispetto ai primi,
soprattuto perchè gestiti dai servizi sociali, con educatori, e non dalla polizia.
Il problema però continua ad essere che non ci sono sufficienti strutture per accogliere tutti i minori in situazione di disagio e non ne esiste nessuna specifica per bambini e ragazzi di strada. Qualche mese fa, Sinergia Por La Infancia ha denunciato, assieme al Ministero Pubblico di Chorrillos, la UPE (Unidad de Protecciòn Especial), area incaricata della derivazione di minori a centri di accoglienza o del reinserimento in famiglia, per aver inviato vari minorenni in un centro per adulti, dove hanno subito abusi e maltrattamenti, in quanto non avevano a disposizione altri centri per minori in cui mandarli. La notizia ha fatto scalpore anche su giornali e televisione. La pressione dei mass-media ha spinto la Vice-ministra da cui dipende la UPE a istituire il primo Centro di Accoglienza specifico per ragazzi di strada che abbiamo visitato pochi giorni fa con Martin. La Vice-ministra è ora in contatto diretto con noi per dare una soluzione più rapida a casi di ragazzi che rischiano di essere inviati in centri non adatti: la contattiamo, la informiamo direttamente sul ragazzo e sulla sua situazione e lei direttamente si dà da fare affinchè la Unidad de Protecciòn Especial trovi un posto in un centro per minori.
Sinergia Por La Infancia sta provando a presentare in questi giorni alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia un documento di denuncia che è stato scritto e firmato da vari Ministeri Pubblici della zona sud di Lima, che sono i giudici direttamente preposti a stabilire il destino dei minori non accompagnati. In questo documento si denuncia la mancata applicazione della legge che prevede per i minori in situazioni di disagio una serie di interventi che non vengono applicati per mancanza di personale e di strutture adeguate. Se Martin riuscisse a presentare il documento alla Commissione ci sarebbero maggiori possibilità che vengano destinati più fondi all’infanzia emarginata come i nostri ragazzi. Non è facile, ma Martin non si scoraggia e
la collaborazione con il giudice di Chorrillos è molto efficace.
Crediamo sia importante continuare sia ad
aiutare direttamenti i ragazzi di strada sia a sensibilizzare lo Stato a
migliorare davvero le politiche per questa infanzia emarginata, quasi
completamente sconosciuta e dimenticata.